Sono Viviana P., Consulente Swisscare. La nascita del mio secondo figlio è stata più un trauma che una gioia. Ho rischiato di morire, il mio fisico era sempre più debole a tal punto da non poter allattare (cosa che con la prima figlia avevo fatto per 23 mesi). Mi sentivo impotente, fragile, stavo male. Mio marito faceva tutto, anche da mamma al piccolino e alla primogenita di soli 4 anni. Ogni giorno peggioravo e sempre di più i bambini si attaccavano al papà. In me vedevano quella debole, quella a letto con la febbre a 40.
V. P.
Un giorno, i bambini erano in giardino con mio marito e il piccolo si lacerò con un ramo dal cavo ascellare fino al braccio, cadendo in mezzo a una siepe. Mi chiamarono subito, io andai con loro in ospedale ma ero come immersa nella mia nuvola di panico e ansia, tremavo e non riuscivo a connettere. Arrivati in ospedale, portarono il piccolo d’urgenza nella sala pre-operatoria per ricucire la lacerazione (la situazione era davvero seria). Mi spinsero fuori, io non ero in grado di affrontare la situazione. Ad un tratto successe qualcosa. Un miracolo. Mio figlio dalla sala operatoria urlò “MAMMAAAAA VOGLIO LA MAMMA”, nonostante ci fosse il suo papà, la sua forza. Furono frazioni di secondi, mio figlio voleva me, io ero la sua mamma e adesso toccava dimostrarlo a tutti.
Innanzitutto, a me stessa! Tornai indietro, tutti mi dicevano di non entrare, che mi sarei sentita male, ma io spalancai quella porta, corsi da mio figlio, lo strinsi più forte che mai e restai con lui, a provare lo stesso dolore ma INSIEME, come una mamma deve fare con i propri figli. Quel giorno ho tirato fuori le mie ali ormai tarpate da troppo tempo. Da quel giorno cominciò un calvario di medicazioni a vivo, infezioni, sacrifici, urla, pianti ma anche sorrisi, coccole e sguardi rassicuranti di una mamma al proprio figlio.
È cambiata la vita di tutta la famiglia. Da quel giorno le ali le ho tirate fuori tantissime volte in situazioni difficili ma per i miei figli sono pronta, forte e con le ali ben spiegate!