La mia storia è legata ad una morte prematura, quella di mio fratello più piccolo a soli 35 anni.
F.M.
I tredici mesi della sua malattia sono stati tutto un precipitare di eventi negativi, anzi nefasti, legati ad altre vite spezzate troppo presto, alcune drammatiche, vicinissime alla mia famiglia: mi sembrava di vivere in un incubo! L’ultimo della serie, mio fratello E.
Mi ero ridotta come una larva, non riuscivo nemmeno più a varcare la soglia del mio ufficio, luogo delle mie incessanti ricerche sulla malattia.
E così, chiudere anche con il lavoro, a 43 anni, è stato toccare il fondo.
Le ali me le ha tirate fuori proprio Swisscare, conosciuta per puro caso. E sul finire del 2011, alla convention aziendale, mentre in tante festeggiavano la conclusione di un anno di successi, io, ultima arrivata, ho iniziato a risalire. E mi sono lanciata nella sfida mettendomi in gioco!
Di tutto ciò, non sarò mai abbastanza grata a Swisscare.
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